PROGETTO BIO COOK, ALLA RICERCA DEI SAPORI PERDUTI

Sin dall’antichità il cibo ha rappresentato un elemento centrale nella vita dell’uomo: è intorno alla tavola che si creano momenti di condivisione con la famiglia, ci si incontra con gli amici e si prendono grandi decisioni. Al ruolo sociale e culturale del cibo si aggiunge una funzione economica e produttiva di una filiera che oggi rappresenta una parte importante dell’economia del nostro paese e che costituisce uno dei pochi settori in espansione capace di offrire importanti opportunità lavorative anche alle fasce più giovani della nostra società.

Una nuova attenzione al cibo si è sviluppata in questi ultimi anni intorno al tema della genuinità e stagionalità dei prodotti, una riscoperta che ha fatto del biologico un settore in forte espansione che punta a costituire un’alimentazione più sana e rispettosa nei confronti dell’ambiente. Moltissime sono oggi le botteghe biologiche di prodotti a km 0 e stagionali, mercato privilegiato da chi non ha particolari problemi economici e che oggi preferisce una pera ammaccata, ma bio, piuttosto che una perfetta e lucida del discount. Si sta affermando così una differenziazione che poggia motivazioni economiche ma non solo, laddove assumono assoluta centralità l’elemento della consapevolezza, della conoscenza e della cultura intesa come percezione critica del mondo che ci circonda.

Il progetto Bio Cook finanziato dalla Regione Lazio e presentato dalla Cooperativa Ceas in partenariato con la Cooperativa Selva Grande, BIOAS_Associazione Nazionale Bioagricoltura Sociale e la Cooperativa Sociale Agricola Agricoltura Nuova.
Il progetto Bio Cook propone a 15 ragazzi in condizione di disagio sociale di sperimentarsi in un percorso esperienziale che gli permetta di scoprire le proprie potenzialità e passioni.
L’obiettivo è quello di accompagnarli in un viaggio alla scoperta di un settore ampio e articolato com’è quello della filiera alimentare bio, immergendosi nella complessità di attività e professioni che lo abitano.

Il progetto prevede una serie di laboratori, esperienze e attività che porteranno i ragazzi a conoscere alcune delle più importanti aziende biologiche presenti sul territorio, a vivere le fasi di realizzazione di prodotti tipici come l’olio e il vino dettate dalla ciclicità stagionale, sperimentandosi in prima persona, acquisendo competenze e cercando di riconoscere le proprie attitudini e passioni.

I ragazzi del progetto saranno accompagnati da esperti e da professionisti del settore biologico e verranno quindi coinvolti nelle differenti fasi della filiera: dal lavoro sul campo a quello del mulino o della cantina, dalla realizzazione dei piatti legati alle tradizioni del territorio fino all’organizzazione di presentazioni e eventi legati al mondo bio.
In collaborazione con BIOAS_Associazione Nazionale Bioagricoltura Sociale, partner del progetto, si costruiranno momenti di approfondimento e incontro con quelle realtà che hanno utilizzato l’agricoltura biologica come strumento di inclusione sociale. Saranno invitati alcune delle più importanti aziende di bioagricultura sociale a presentare le loro esperienze e attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie saranno organizzate visite virtuali nelle aziende situate nelle differenti zone del nostro paese (Sicilia, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia).

Oltre alle attività direttamente legate al mondo della produzione, trasformazione e distribuzione del prodotto bio i ragazzi saranno coinvolti in uscite finalizzate alla riscoperta delle bellezze naturali e delle risorse artistiche del territorio per riconnettersi con la storia e l’appartenenza alla propria comunità.

Il progetto richiederà un importante impegno ai ragazzi coinvolti che saranno chiamati a partecipare alle attività in tre incontri settimanali per un totale di circa 15 ore e ogni singolo partecipante riceverà un’indennità di frequenza per le ore realmente svolte. Il progetto sarà svolto tra il Comune di Mentana, sede della Cooperativa Ceas e Castel di Leva, negli spazi della Cooperativa Agricola “Agricoltura Nuova”, lo spostamento sarà effettuato con i mezzi a disposizione del progetto.

“Indove se magnuca er cielo ce conduca!”