La storia del nostro Daily è una di quelle che meritano di essere raccontate perché testimonia che “la Comunità” può generare benessere partendo proprio dalla trasformazione in positivo di alcuni nodi critici.

Gli attori di questa storia sono: un avvocato amico del C.E.A.S. , che ci ha segnalato il progetto “Il Tribunale di Tivoli per il bene sociale”; il Tribunale di Tivoli sez. Esecuzioni Beni Mobiliari; l’officina meccanica dell’Azienda Agricola “Tre Colli”, la carrozzeria Ideal Car” di Monterotondo.

Quando il nostro amico avvocato ci ha segnalato la possibilità di aderire al progetto “Il tribunale di Tivoli per il Sociale” avevamo abbiamo aderito con piacere anche perché oltre alla possibilità di ricevere in donazione beni utili alle nostre comunità di accoglienza, ci è sembrato eccezionale l’idea di mettere a disposizione degli enti del terzo settore i materiali destinati al macero, provenienti da sequestri giudiziari. L’idea di dare una seconda vita a qualcosa che era destinato ad ingrossare i numeri dell’inquinamento era molto allettante. Era Natale quando il Tribunale ci comunicò la donazione del Daily. Era in buone condizioni ma non funzionante. Il primo sostegno ci arrivò dall’officina meccanica dell’azienda agricola Tre Colli che ci aiutò a capire i danni e a calcolare le opportunità di ripartenza del mezzo. Dopo qualche mese di lavoro e di ricerca dei pezzi mancanti il Daily passò la revisione e fu messo in circolazione. Certo c’era qualche ammaccatura ma tutto sommato era pronto per la sua missione: trasportare beni alimentari e non, verso i nostri Empori Solidali. Finalmente dopo 18 anni di viaggi con mezzi adattati al carico (pulmini per il trasporto dei bambini) avevamo il nostro furgone dedicato esclusivamente al trasporto. Se dovessimo individuare gli elementi che hanno caratterizzato la spinta all’Innovazione Sociale che CEAS ha avuto in questi ultimi anni dovremmo dare un ruolo da protagonista proprio al nostro Daily. È lui che ci permesso di approvvigionare costantemente il nostro Emporio Solidale di Mentana, e ora anche quello del Distretto RM 5.2., è lui che ci ha permesso di implementare le nostre produzioni agricole e di trasportare le merci con maggiore facilità, è lui che ci ha trasportato alla Fiera Internazionale del Peperoncino per diffondere i nostri prodotti biologici. È stato il nostro Daily che ci ha permesso di divenire partener efficienti di Leroy Merlin nel progetto Bricolage del Cuore, con azioni di rigenerazione dei prodotti non vendibili nei negozi. Insomma un grande lavoro, svolto da un mezzo, che sepur vecchio ed acciaccato, ha testimoniato che per un buon fine non servono mezzi potenti ma potenti volontà. Il nostro Daily esprime la volontà di una comunità di sostenersi solidalmente. Ecco perché dopo un piccolo incidente, che lo aveva visto fermarsi per i danni subiti, abbiamo chiesto in giro se qualcuno poteva aiutarci a sistemarlo. La ricerca ci ha portato a conoscere la Carrozzeria “Ideal Car” della zona industriale di Monterotondo. Un incontro breve, fatto di emozioni forti e poche chiare parole: “ci pensiamo noi”. Su questa frase, semplice e forse scontata, si basa il senso di questa storia. Ogni attore a modo suo l’ha interpretata applicandola alla realtà. In una comunità la frase “ci pensiamo noi” esprime in maniera concreta la solidarietà. Anche se il problema è individuale, la soluzione viene trovata solidalmente da tutti gli altri. Se ognuno riuscisse a comprendere la valenza civica di questa semplice frase e riuscisse a metterla in pratica con responsabilità, avremmo davvero una comunità più solidale ed inclusiva. Una comunità in cui il benessere arriva a tutti.

Quando siamo andati a ritirare il nostro Daily abbiamo sentito che le persone che avevano preso in carico il furgone “amano questa comunità” e per aumentarne il benessere sono disposte a lavorare sodo. Oggi il nostro Daily è nuovo. Corre da una parte all’altra dell’area metropolitana di Roma a caricare alimenti o materiali per contrastare la povertà nei nostri territori e nel suo piccolo di benessere ne produce molto.

Come ci hanno insegnato tutti gli attori, la parola Grazie in questa storia è quasi di imbarazzo perché se ognuno fa la sua parte con responsabilità e senso civico il risultato è dell’intera comunità e non dei singoli protagonisti. Noi dello staff degli Empori di CEAS, però, vorremmo comunque ringraziarli, non per il gesto compiuto, ma per il modo con cui è stato fatto. Ognuno di voi ci ha trasmesso passione e voglia di partecipare alla costruzione di una comunità più equa, in cui si prova fino in fondo a non lasciare indietro nessuno.

Grazie agli attori protagonisti: Arnaldo Di Domenico, Elvira Felli, Angelo D’Adda, Roberto Gobbi, Andrea Antonini  e Domenico Timore.

Tra i beni comuni più importanti che abbiamo nel nostro territorio ci sono le donne e gli uomini che costruiscono Comunità Solidali.