Porta Aperta

Il progetto Porta Aperta promosso e realizzato dalla costituenda ATS tra Cooperative Sociali del Territorio a nord di Roma, afferente al distretto Sanitari RMG, intende richiamare, già dal nome la disponibilità a realizzare dei servizi integrati di risposta ai cittadini e famiglie che si trovano in stato di difficoltà e di povertà.

Il progetto presentato con il supporto dei Comuni di Mentana, Fonte Nuova, Montelibretti e Palombara Sabina, copre un’area vasta che si estende dalla Salaria alla Nomentana, fino alla Sabina Romana con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti.

Il progetto intende promuovere azioni finalizzate a sostenere le famiglie e i singoli cittadini in difficoltà attraverso il recupero di generi alimentari e la ridistribuzione. Il servizio, già in parte presente sul territorio con il sostegno della Protezione Civile, ha la necessità di essere implementato e ampliato a causa dell’estendersi delle situazioni di povertà e di non autosufficienza da parte delle famiglie. Una delle cooperative coinvolte gestisce già come punto di distribuzione il servizio e si occupa, istituzionalmente, dell’accoglienza di minori e di mamme in difficoltà. Negli ultimi anni hanno rilevato la crescente richiesta da parte di nuclei familiari di un sostegno per la sussistenza alimentare  ed economica.

Il progetto Porta Aperta vuole rappresentare la disponibilità ad accogliere le richieste sia attraverso la ridistribuzione alimentare che la sperimentazione di iniziative di auto sussistenza come la realizzazione di orti urbani nei Comuni aderenti.

Attualmente nel solo  Comune di Mentana vengono distribuiti circa 75 pacchi a settimana di generi alimentari più 40 pasti giornalieri presso le Comunità di accoglienza per minori e famiglie in difficoltà. Questo dato è solo una parte del problema, da un’analisi effettuata attraverso gli Assistenti Sociali dei Comuni aderenti si ipotizza una richiesta di circa 400 pacchi a settimana su tutto il territorio in considerazione.

L’obiettivo dell’intervento è coinvolgere i produttori locali (forni, pizzerie, ecc) e i commercianti nel recupero dell’invenduto al fine di distribuirlo attraverso la rete di relazioni e i punti territoriali organizzati dal partenariato.

Attraverso la sensibilizzazione alla riduzione degli sprechi e la collaborazione della grande distribuzione si intende applicare le esperienze nazionali del Last Minute Market e del recupero dei prodotti con confezioni imperfette per comporre pacchi da distribuire secondo le richieste avanzate ai punti di distribuzione e alle associazioni di volontariato già attive (Case famiglia, comunità alloggio, Parrocchie).

L’impossibilità di vendere un prodotto di imminente scadenza o imperfetto rappresenta per l’esercente un costo piuttosto alto, oltre che uno spreco di risorse per tutta la comunità. Gli esercizi aderenti alle iniziative possono invece scaricare l’IVA e testimoniare l’utilizzo delle materie prime utilizzate “donando” i prodotti invenduti (e invendibili) alle Cooperative ONLUS del partenariato, con un significativo risparmio di costi e recupero di immagine.

Il partenariato di progetto gestisce servizi di sostegno, accoglienza e segretariato sociale, garantendo un forte radicamento territoriale e una ottima conoscenza e collaborazione con i servizi sociali e gli attori locali, questo garantisce una cantierabilità delle iniziative immediata, utilizzando, a garanzia delle finalità del progetto, la propria storia e credibilità locale.

Accanto alle iniziative finalizzate a fornire sostegno immediato attraverso il contributo alimentare, il progetto intende promuovere iniziative di coinvolgimento attivo della popolazione, incentivando forme di soluzione e di attivazione innovative. In particolare attraverso la disponibilità di alcuni Comuni aderenti e di cooperative agricole si intende promuovere la possibilità di creare degli orti per anziani, famiglie e cittadini, per la produzione di generi biologici a Km zero (con basso impatto di risorse) per il fabbisogno personale e familiare (n. 50). Le attività di agricoltura sostenibile e solidale saranno attuate con la presenza di tutor esperti di agricoltura per trasferire conoscenze e tecniche al fine di coinvolgere e supportare gli aderenti nella fase di avviamento. I terreni verranno dati al fine del puro utilizzo con il contributo pagato dal progetto per l’irrigazione almeno per il primo anno di attività, al fine di garantire l’autosostenibilità successiva delle iniziative proposte.